2019, feb 06
Hakeem Al-Araibi
Ormai detenuto, in Thailandia, da novembre scorso, il giocatore del Bahrain, Hakeem Al-Araibi, ha una richiesta di estradizione verso il suo paese, con l'accusa di atti vandalici. Durante le proteste di piazza, l'accusa dice che ha parteccipato ad un devastamento di una stazione di polizia. A sua discolpa la diretta televisiva di un incontro di calcio a cui ha giocato durante i fatti di cui e' stato incolpato.
L'Australia, dove il calciatore gioca da anni e vive con la protezione da rifugiato, ha impugnato la condanna a l'estradizione, ma il tribunale di Bangkok lo ha ancora trattenuto per altri due mesi e respinto la richiesta di liberazione su cauzione. Una rapida protesta su twitter #SaveHakeem, si e' elevata contro il governo thailandese #BoycottThaigovernment, che ha coinvolto anche la Thailandia in quanto nazione e popolo #BoycottThailand.
Molti thailandesi hanno preso la palla al balzo per protestare contro il proprio governo, per ragioni politiche. Ha aderito lla protesta anche il giocatore della Juventus, Chiellini, con un suo messaggio.
Quello che ha scioccato l'opinione pubblica sono state le immagini del giocatore, tradotto verso il tribunale, con i ceppi ai piedi. Una soluzione restrittiva giudicata da "era medioevale"; purtroppo in thailandia e' prassi normale.
A far contro altare anche molti thailandesi hanno scongiurato di non prendersela con il popolo, che non voce in capitolo in queste dispute, chiedendo di non boicottare il turismo #SaveThailand; molti posti di lavoro dipendono da esso. Nonostante tutto, comprendono ed aderiscono alla campagna per sostenere la causa di Hakeem.
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